Rimane sempre molto ampio il panorama dei procedimenti che il cittadino deve intraprendere per eseguire un’opera edilizia o impiantistica su un immobile.
Attualmente il riferimento legislativo è il D. Lgs. 222/2016 che, modificando il Testo unico per l’Edilizia ha individuato 5 tipologie di procedimenti:
- EDILIZIA LIBERA,
- CILA(comunicazione inizio attività asseverata),
- SCIA (segnalazione certificata di inizio attività),
- SCIA ALTERNATIVA (segnalazione certificata di inizio attività alternativa al permesso di costruire),
- PDC (Permesso di costruire).
Le legislazioni regionali si sono conformate alla norma nazionale, adeguando e uniformando anche la modulistica.
Rimangono differenze territoriali circa le modalità di presentazione delle pratiche: alcuni Enti hanno adottato esclusivamente la modalità telematica, altri sono ancora fermi alla presentazione cartacea; i peggiori sono quelli che chiedono la cosiddetta “copia di cortesia” cartacea in accompagnamento alla trasmissione telematica.
Come si stabilisce in quale tipologia di procedimento rientrano le opere che vogliamo eseguire sul nostro immobile?
A parte alcuni casi di semplice applicazione, spesso e purtroppo, in alcuni Enti sussistono interpretazioni soggettive che complicano e appesantiscono l’iniziativa del cittadino
Diventa fondamentale, pertanto, avere adeguato supporto tecnico, giuridico e amministrativo per muoversi nel complicato mondo della burocrazia pubblica.
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